La carta stampata è morta, lunga vita alla carta stampata.
Molti sono portati a pensare che la carta stampata abbia fatto il suo tempo e che l’esplosione del digitale le abbia inevitabilmente dato il colpo di grazia: il pensiero comune è che al massimo la carta può essere un supporto di nicchia.
Gli esempi pratici di quanto la carta sia ancora estremamente importante nelle strategie di comunicazione sono però numerosi: basta pensare alle campagne di raccolta fondi di organizzazioni non profit di ogni dimensione, che hanno nel direct mail il loro strumento principe; oppure alle manifestazioni di settore come il “Salone del Mobile” e molte altre dove a farla da padrona è ancora la carta stampata con riviste, dépliant e brochure ricche di contenuti subito disponibili, e in molti casi con il plus di una finitura premium, per promuovere i vari marchi.
Insomma, quella della morte della comunicazione cartacea per mano degli strumenti digitali è poco meno di una leggenda metropolitana e se è vero che il digitale, la rivoluzione di internet con i blog, i social media e tutti gli altri contenuti che possiamo trovare sul web hanno trasformato il mondo della comunicazione, è anche vero che quello che fino a pochi anni fa era considerato “non convenzionale” oggi è diventato standard al punto da non farsi più notare.
Già nel 2012 il fondatore del Content Marketing Institute, Joe Pulizzi, affermava: “la carta stampata sta diventando la nuova strategia di marketing non convenzionale”; i tassi di risposta della comunicazione cartacea sono frequentemente più elevati di quelli della comunicazione digitale (come dimostrano i vari Response Rate Reports della DMA americana) grazie alla disponibilità di un canale di trasmissione infinitamente meno affollato e che quindi offre molte più occasioni per farsi notare. Ma non solo: la comunicazione cartacea sfrutta il cosiddetto reality factor, il suo possedere peso, sostanza e dimensione per entrare tangibilmente nel mondo dell’esperienza del cliente.
La carta si sta riappropriando di uno spazio che negli anni è stato tralasciato ed è ancora lo strumento migliore per fidelizzare gli utenti dopo che sono diventati clienti. E la fidelizzazione del cliente è uno dei maggiori problemi che, secondo un report della Annuitas Group, che hanno i marketer: in definitiva, quello che era non convenzionale è diventato convenzionale e quello che era vecchio ritorna ad essere nuovo.
La stampa è più di semplice carta e ce lo fa capire benissimo un’icona dell’imprenditoria italiana e internazionale come Stefano Gabbana quando dice: “Questo è il momento di tornare ai magazine, di andare nella direzione opposta rispetto agli altri…. Mentre tutti sono sullo smartphone, comprare la carta stampata potrebbe sembrare un lusso. In realtà se ne ricava un punto di vista unico, preparato con cura e tempo. Per me è il momento del grande ritorno delle riviste: potere alla stampa!”
Ed è per tutto questo, che in Addressvitt pensiamo, anzi siamo convinti, che la carta possa ancora svolgere un ruolo più che importante in un marketing mix. Con strategie mirate e vincenti, supportiamo i nostri clienti nell’implementazione di idee creative per acquisire nuovi clienti e fidelizzarli efficacemente nel tempo e mettiamo a loro disposizione tutta la nostra esperienza in termini di confezionamento e consulenza postale per ottimizzare le loro spedizioni in Italia e all’estero e farle arrivare nelle cassette postali dei consumatori nel più breve tempo possibile e con le tariffe più basse disponibili sul mercato.
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